Itinerario 3 - Tra Tagliamento e Meduna
18
km
12
tappe
0
durata
18
km
12
tappe
0
durata


Partenza Itinerario 3 - Il bosco scomparso

Guado sul Cosa a Barbeano
Quando la vita di un paese gravita sull’acqua.
Dal nucleo storico di Barbeano si dipartono due strade verso est, che si infrangono sulle sponde del torrente Cosa. Una è via Spilimbergo, che parte dallo slargo a monte della chiesa; l’altra – a pochissima distanza dalla prima - è via Cosa, che passa sotto la chiesa. La prima è il relitto della vecchia strada per Spilimbergo; la seconda è quella che conduceva a Gradisca e al guado del Tagliamento. Entrambe dovevano scavalcare le acque del Cosa.

Chiesetta di Sant’Antonio Abate a Barbeano
Un giudizio universale a metà
L’aspetto esteriore dell’edificio deriva dai lavori di sistemazione effettuati nel Novecento. Ma all’interno sono ancora ottimamente conservati gli affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo, che riempiono l’abside: al centro la Natività e l’Adorazione dei Magi, mentre a sinistra è il Giudizio Universale: sotto lo sguardo di Cristo al suono delle trombe angeliche gli Eletti entrano in Paradiso. Il tempo ha cancellato invece le tracce dei dannati!

Grandi praterie riordinate

Chiesetta di San Nicolò (detta anche: del beato Bertrando)
L’ultimo respiro del patriarca Bertrando
La chiesetta, originaria edl XII secolo, è celebre in tutto il Friuli per l’uccisione del beato Bertrando di Saint-Geniès, ucciso in un agguato nel 1350 da nobili congiurati. Sulla pietra insanguinata le donne strofinavano i loro fazzoletti, da conservare come reliquia. E nel prato esterno una colonna ricorda ancora oggi il delitto. Ma la chiesa conserva anche un pregevole altare di pietra (un tempo dipinto), opera dello scultore lombardo Pilacorte del 1497.

San Martino al Tagliamento-3 villaggi affiancati

Chiesa di San Martino
Il gigante del Pordenone
L’edificio attuale è dell’Ottocento, ma quello originario risale almeno all’XI o XII secolo. Il periodo più intenso però fu il Cinquecento, quando la chiesa venne ricostruita più grande e vennero chiamati importanti artisti a decorarla: non solo il Pordenone, autore del san Cristoforo, ma anche Pomponio Amalteo, gli scultori della pietra medunesi e uno scultore del legno della scuola di Domenico da Tolmezzo. Un piccolo, sorprendente concentrato di creazione artistica.

Il Mulino e la Roggia
Un mulino del Trecento

Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo
Si fa presto a dire San Giacomo!
I restauri condotti negli anni Ottanta hanno riportato alla luce un grande gioiello dell’arte friulana. Gli affreschi sulle pareti laterali dell’aula, di autori ignoti, sono i più vecchi e risalgono al tardo Trecento. L’abside è invece stata dipinta da Pietro da San Vito agli inizi del Cinquecento, mentre in una nicchia seminascosta ha lavorato il Bellunello alla fine del Quattrocento. E vicino all’edificio, antiche sepolture raccontano la storia dei popoli che sono vissuti in questa località.


Villa Partenio (attualmente: Tenuta Pinni)
Una villa lombarda in terra veneziana
La villa prende nome dalla famiglia Partenio, discendenti del celebre umanista del XVI secolo Bernardino. Realizzata da maestranze lombarde tra il 1667 e il 1690, secondo un’impostazione architettonica abbastanza diversa dalle classiche ville venete, si componeva del fabbricato centrale (ancora ben riconoscibile), sviluppato su tre piani e destinato ad abitazione, e di due corte barchesse simmetriche con caratteristici portici a doppia altezza.

Arrivo Itinerario 3 - Il guado di Rivis
©️ 2024: Pro Casarsa della Delizia APS via Zatti 1, 33072,
Casarsa della Delizia (PN)
Tel. +39 0434 871031
Cell. +39 338 7874972
Email segreteria@procarsa.org
PEC
procasarsa@pec.unplifvg.it
CF 91002390937 - P. IVA 01237500937 - SDI M5UXCR1
www.procasarsa.org